Garantire il benessere nei pazienti istituzionalizzati è uno dei problemi più comuni della professione infermieristica e la possibilità di cercare ed attuare interventi di medicina complementare rappresenta una risorsa considerevole. Proprio il tatto è uno dei primi sensi a comparire ed è fra gli ultimi ad andarsene e il toccare arriva dove non arrivano voce, parole e suoni. Toccare ed essere toccati costituisce, dunque, una delle esperienze fondamentali della nostra esistenza. Il tocco-massaggio può essere offerto a tutte le persone costrette a letto, alle persone malate, depresse; inoltre, può essere di aiuto per ridurre il dolore e sintomi come la nausea, il vomito, la sofferenza morale, il sentimento di solitudine, le difficoltà di comunicare, migliorando il benessere complessivo della persona. Negli ultimi venticinque anni gli usi terapeutici del tocco-massaggio si sono estesi e la ricerca ha tentato di studiare i suoi effetti fisici, fisiologici e psicologici. Di contro, il Coaching è una relazione finalizzata al raggiungimento di obiettivi personali, relazionali o professionali che, agendo sull'autoconsapevolezza personale e sul proprio senso di auto-efficacia, facilita l'espressione e lo sviluppo del potenziale umano. Un intervento di coaching si presenta perciò come un metodo per esplorare atteggiamenti, comportamenti e credenze personali che possono interferire con una gestione efficace del dolore, aiutando la persona a scoprire le proprie risorse e ad utilizzarle per trasformare gli obiettivi in risultati. Tuttavia questo è un momento di grandi contraddizioni nell’ambito della professione, nel quale carenze numeriche oggettive allontanano l’infermiere dal malato, dalla vicinanza con la sua totalità, per avvicinarlo alla tecnologia.