Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] | |||
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Bertè Raffaella, Cassinelli Davide, Silvia Bonfanti, Valentina Vignola, Stanislao Pagano, Costa Alice, et al.. Creare e gestire un reparto “end stage” per malati COVID-19 positivi: La declinazione delle cure palliative in una maxi-emergenza sanitaria. La rivista italiana di cure palliative 2020;22(2):64–69. Added by: Silvia Gnaccarini (27/06/2020, 10:37) Last edited by: Silvia Gnaccarini (21/03/2024, 18:30) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: 2020 View all bibliographic details |
Categories: Etica, Infermieristica clinica Subcategories: Cure palliative, Rapporto operatori sanitari-famiglia Keywords: Accompagnamento alla morte, Maxi emergenze, Presa in carico Creators: Bertè, Bosco, Cassinelli, Costa, Paradiso, Silvia, Stanislao, Valentina Publisher: Collection: La rivista italiana di cure palliative |
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Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Nel febbraio 2020 per rispondere alla emergenza COVID-19, la Direzione dell’ASL (Azienda sanitaria locale) di Piacenza ha convertito la quasi totalità dei reparti in nuclei di emergenza sanitaria per malati COVID positivi; tra questi è stato creato il reparto Emergenza 3 finalizzato al ricovero di malati “end stage”, provenienti dal Pronto soccorso o da altri reparti COVID. Il reparto Emergenza 3 è stato organizzato dall’équipe della Rete locale di cure palliative (RLCP) che ha affiancato gli operatori (medici, infermieri, operatori sociosanitari) assegnati all’Emergenza 3 provenienti da altri reparti e da strutture psichiatriche del territorio, condividendo strumenti operativi e clinico assistenziali, per rispondere ai bisogni dei malati in fine vita. L’organizzazione del personale assistenziale è stata coordinata dal Case manager della RLCP, mentre il medico palliativista ha provveduto alla formazione sul campo dei colleghi specialisti (chirurghi, otorinolaringoiatri, dermatologi) per la rimodulazione della terapia e la gestione di sintomi, quali la dispnea, l’agitazione psico-motoria e altri sintomi presenti nel malato alla fine della vita. Il contatto quotidiano tra famiglia ed équipe di cura è garantito dallo psicologo palliativista attraverso aggiornamenti telefonici sulle condizioni cliniche dei malati e il monitoraggio dei vissuti emotivi e dei bisogni psicologici di base della famiglia. Le cure palliative tradizionali si sono dovute adattare a questa emergenza occupandosi prevalentemente della gestione della terminalità e declinando la relazione con la famiglia in modo diverso rispetto alle consuete modalità proprie delle cure palliative. La creazione di questa tipologia di reparto “end-of-life” ha conseguito due importanti risultati. Il primo risultato è stato attuare un efficace controllo delle sofferenze nella fase terminale; il secondo risultato è stato di permettere all’organizzazione generale di orientare le risorse umane e tecnologiche in modo appropriato, proporzionato ed etico in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili. |