(Trascritto dall’articolo).
Riassunto. La Social Work Task Force dell'European Association of Palliative Care (EAPC) ha condotto uno studio internazionale multicentrico, che ha visto la partecipazione di ventuno paesi diversi, per acquisire dati sugli assistenti sociali che hanno erogato attività di supporto sociale all' interno dei servizi di cure palliative durante la pandemia di Covid-19 e rilevare in che modo la situazione pandemica ha impattato sull'organizzazione del lavoro di tali operatori. Nell'articolo vengono riportati i risultati italiani: hanno partecipato alla survey 79 assistenti sociali italiani impiegati in servizi di cure palliative che sono stati reclutati, su base volontaria, tra ottobre e novembre 2021, La survey ha evidenziato degli elementi di criticità, in particolare la crescita delle richieste di intervento sociale rispetto all'era pre-pandemica, con una maggiore pressione collegata aII' aumento del volume dell'attività lavorativa e dell'intensità del lavoro in concomitanza con la ricorrente assenza di personale. L'epidemia ha determinato dei cambiamenti sostanziali nell'erogazione delle attività sociali: molte di esse sono state ridotte o sospese e rimodulate attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici di comunicazione e l'avvio di modalità di lavoro da remoto per mantenere il contatto con i pazienti e le loro famigli. Nonostante le difficoltà, i cambiamenti intercorsi nell'organizzazione del servizio sociale di cure palliative a seguito della situazione pandemica hanno determinato la valorizzazione e il potenziamento del ruolo degli assistenti sociali, mettendone in risalto la capacità di adottare modalità di intervento innovative e flessibili per offrire ai malati e alle famiglie risposte assistenziali appropriate ai nuovi bisogni, nell'ambito di contesti organizzativi fortemente condizionati da procedure volte ad evitare il rischio di contagio.