(Trascritto dall’articolo) .
Insieme alla gestione del Pronto Soccorso ed alla compartecipazione alla spesa, il governo delle liste e dei tempi di attesa può essere considerato come “biglietto da visita” di un servizio agli occhi dei cittadini. È da diversi anni, infatti, che il tema dell’abbattimento dei tempi di attesa rappresenta un’attività prioritaria in carico ai Presidenti di Regione e ai Direttori Generali delle aziende sanitarie, con un mandato politico forte. Occorre però evidenziare la differenza tra “lista di attesa” e “tempo di attesa”. Il primo concetto fa riferimento all’elenco che descrive la numerosità della domanda  registrata per una prestazione, in rapporto al tempo di soddisfacimento della stessa. Generalmente viene indicato, invece, come “tempo di attesa” l’intervallo fra la prenotazione e l’erogazione della prestazione, che rappresentano le componenti più significative del percorso e come tali sono percepite anche dal cittadino. Poiché l’allungamento dei tempi di attesa porta, talvolta, i cittadini a rinunciare alla prestazione sanitaria – oppure a richiederla in regime di solvenza – uno sforzo di pianificazione per il contenimento di questi risulta fondamentale da parte delle amministrazioni regionali e delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie. Risulta, però, essenziale considerare che questo fenomeno sia legato anche ad altri fattori, quali il consumismo sanitario e l’inappropriatezza della domanda. Questi fenomeni, che è necessario governare, contribuiscono in modo fondamentale alle performance sull’attesa dei cittadini.