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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Scelsi Silvia. Intelligenza Artificiale e robot: siamo pronti? II° parte [editoriale]. Scenario 2024;41(1):1–1. 
Added by: Mauro Iossa (04/05/2024, 18:45)   
Resource type: Journal Article
ID no. (ISBN etc.): 1592-5951
BibTeX citation key: Scelsi2024
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Categories: General
Creators: Scelsi
Publisher:
Collection: Scenario
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Abstract

Riflessione sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI) e dei robot in sanità. L’interrogativo più importante rimane come cambierà l’assistenza attraverso l’utilizzo di questi strumenti? Alcune considerazioni da fare: prima cosa da tenere in considerazione è il cambiamento nelle nostre competenze. L’utilizzo di nuove tecnologie ha modificato non solo le abilità ma anche le competenze. Mentre l’AI sta sviluppando sistemi atti a migliorare e velocizzare le decisioni, ambiti diagnostici, sistemi di controllo e monitoraggio, la robotica, sta implementando dei cambiamenti nelle competenze di chi la utilizza, intese soprattutto come abilità. La seconda considerazione è centrata sul cambiamento in ambito organizzativo. Consapevoli, che l’introduzione di queste tecnologie avrà un forte impatto sull’organizzazione, oltre che sulle competenze. Verranno modificati non solo i tempi di esecuzione di alcune pratiche, ma anche il ruolo degli operatori impiegati nel processo complessivo. Per l’infermieristica, sarà importante essere alla guida di questi cambiamenti. In tal senso, può svilupparsi una collaborazione con la disciplina di ingegneria gestionale, per lavorare sulla riconfigurazione dei processi gestionali ed organizzativi, ricollocare le competenze con la finalità di migliorare le attività, ma anche la qualità di vita e l’esperienza dei pazienti. La terza considerazione è quella sulla norma e sull’etica. L’utilizzo della robotica nell’area della salute migliora la precisione di esecuzione di tecniche complesse, può rendere più rapide alcune decisioni, ma non può sostituire un percorso “pensato” di assistenza indirizzato alla persona nel suo complesso. La complessità dell’uomo non è ancora oggetto di possibile interpretazione da parte delle macchine, soprattutto dobbiamo ricordare che è fondamentale restare sulla persona. In questo, tutto il movimento delle fundamental care ci riporta vicino alla persona, ricordandoci che è fondamentale pensare l’assistenza alla persona. La tecnologia sarà così un aiuto importante, ma mai sostitutivo della relazione umana.

 

(A cura di Mauro Iossa)

 


  
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