Il Presidente dell’OPI Maurizio Zega è intervenuto al convegno SIDMI
“Storie di Innovazione organizzativa nelle Aziende Sanitarie”.
Nella tavola rotonda “Le competenze: il valore della conoscenza e delle abilità, Zega ha rimarcato come larga parte di quanto l’episodio pandemico ha fatto emergere in materia di emergenza sanitaria fosse stato previsto dalla conferenza di Copenaghen, già decenni fa.
“È vero – ha osservato – che la molto raccomandata sinergia professionale sta muovendo i primi passi, almeno a livello apicale. Ma resta, per quanto riguarda gli Infermieri, il drammatico problema del fabbisogno, determinato dalla scarsa attrattività della professione, a sua volta dovuta a motivi economici e forse ancora di più dalla mancanza di prospettive di carriera dal punto di vista clinico.
Occorre – ha affermato Zega – un cambio di paradigma: intanto, basta con l’esclusività che impedisce di liberare enormi risorse potenzialmente spendibili nel sistema, poi la formazione universitaria infermieristica non deve essere più in balia dei bilanci regionali. Infine, per quanto riguarda le Regioni, il Lazio andrà ad elezioni il prossimo anno: io raccomando di leggere bene i programmi politici dei vari competitor: se non contengono l’istituzione a livello regionale della Direzione Assistenziale – che gli Infermieri hanno il diritto e la dignità per pretendere- quelle forze politiche non dovranno avere il nostro voto: perché dipende anche da noi, da chi mandiamo a governarci, il futuro della sanità e quello della professione infermieristica”.