Le dichiarazioni del presidente OPI Roma, Maurizio Zega, dopo la proposta lanciata dal consigliere regionale, Rodolfo Lena.
“Per i legittimi timori legati alla salute, molti nostri studenti vedono ridotto o addirittura negato il diritto all’istruzione. L’infermiere scolastico si pone a garanzia di due diritti costituzionali fondamentali: salute e istruzione”. Con queste parole, il presidente dell’Ordine delle Professione Infermieristiche (OPI) di Roma, Maurizio Zega, rilancia la proposta di dotare ogni istituto del Lazio di una figura infermieristica di riferimento, saldando questa istanza al rispetto di quanto previsto dal Decreto Rilancio a livello nazionale in materia di reclutamento di infermieri di famiglia e comunità per far fronte alle crescente domanda di salute sul territorio.
L’argomento è stato trattato con evidenza, nella settimana appena trascorsa, in commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, dove il consigliere Rodolfo Lena ha fatto sua l’idea di puntare su infermieri e psicologi per far ripartire in piena sicurezza le scuole del Lazio
“Invece che pensare a un medico scolastico, laddove già esiste una presa in carico da parte del pediatra o del medico di medicina generale – ha detto il consigliere regionale Lena – per i nostri istituti ci sembra più adatta la figura dell’infermiere scolastico, per prestare un primo soccorso e realizzare un efficace raccordo con la medicina territoriale”.
“Vogliamo essere al fianco degli studenti e delle loro famiglie, ai docenti e più in generale alle scuole. – dichiara il presidente dell’OPI di Roma, Zega -. Soprattutto, il nostro contributo vuole andare anche oltre l’emergenza Covid. Nei nostri istituti di formazione sono infatti presenti tutte quelle condizioni di fragilità nei confronti delle quali la nostra professione può offrire risposte concrete, come da evidenze scientifiche ed organizzative già acclarate”.