Già nel 2020, la FIL (Fondazione Italiana Linfomi) ha deliberato la creazione al suo interno di un Gruppo Infermieri (GiFIL) con lo scopo di costituire una rete per coordinare l’attività infermieristica nell’area della cura dei linfomi, coinvolgendo gli infermieri dei centri FIL (al momento, 150) e, nel 2021, il Gruppo si è formalmente strutturato come una Commissione Scientifica FIL.
L’obiettivo del Gruppo Infermieri è quello di realizzare sia programmi organizzativi assistenziali che piani di ricerca, lavorando in sinergia con i medici, con proposte di lavoro e di studio e con la partecipazione diretta alla stesura di Protocolli di ricerca.
La creazione di un gruppo infermieristico dedicato, in maniera specifica, ai linfomi risponde all’esigenza di condividere informazioni, esperienze e proposte nell’assistenza di pazienti che, per le caratteristiche della patologia, necessitano di una maggiore continuità assistenziale.
GiFIL coordina le proprie attività con quelle di altri gruppi infermieristici già esistenti, come quello del GITMO (Gruppo Italiano per il Trapianto del Midollo Osseo) e della SIE (Società Italiana di Ematologia) e partecipa ai convegni dedicati ai linfomi.
La Commissione Infermieri, ad oggi, conta circa 45 infermieri soci FIL, provenienti da tutt’Italia, in particolare dal nord e dal centro della Penisola. Le proposte di progetto, che possono essere avanzate dai membri della commissione, sono valutate dal Board Scientifico composto da cinque infermieri. Nel corso dell’anno, sono stati realizzati tre progetti che, attualmente, sono in via di pubblicazione su riviste e testate infermieristiche italiane indicizzate. I temi affrontati sono in relazione alle esigenze riscontrate nel nostro lavoro quotidiano, vicino ai pazienti.
Il board scientifico GiFIL annovera i colleghi: Daniela Manzo, Giuliana Nepoti, Federica Olivazzi, Lucia Saracino, Monica Torretta.
Per le adesioni al gruppo infermieristico è possibile inviare una email alla responsabile GiFIL, Giuliana Nepoti, all’indirizzo: giuliana.nepoti@aosp.bo.it
Questo il messaggio rivolto agli infermieri di Roma e provincia: “Oggi, nella speranza di esserci lasciati alle spalle il periodo più cupo legato al Coronavirus, dobbiamo impegnarci ancora alacremente sull’immagine che gli altri hanno di noi infermieri. Come possiamo farlo? La risposta è semplice: dimostrando che siamo dei professionisti della salute che si occupano di cura ma anche di ricerca infermieristica; essendo parte attiva nei gruppi scientifici; imparando a far emergere il nostro lavoro e applicando il metodo scientifico nell’approccio all’assistenza.
Oggi più che mai, dobbiamo imparare a misurare ciò che facciamo in modo da far capire che il nostro lavoro è fondamentale tanto nella cura quanto nello studio. Per questo, è importante associarsi ai gruppi infermieristici, partecipare alle attività di ricerca, contribuire (in maniera diversa e ciascuno con le proprie risorse) rispondendo alle Survey e ai questionari promossi dai gruppi infermieristici. Non possiamo aspettare oltre!
Questo è il momento per provare a contare qualcosa nel mondo scientifico, e, chissà, magari è questa la strada che ci permetterà di ridurre il divario tra noi e i nostri colleghi europei, sia da un punto di vista salariale che di riscatto sociale”.
Alla figura dell’infermiere e alla sua centralità nel percorso clinico-assistenziale del paziente oncoematologico, è stato dedicato recentemente il progetto EMATONurse.
Info: www.filinf.it