Si è svolto al Ministero della Salute di viale Giorgio Ribotta, il 21 maggio, il XIV Congresso internazionale del Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica-CECRI dell’OPI di Roma. Oltre a diversi relatori italiani, per l’intera Giornata, si sono dati appuntamento professori e ricercatori stranieri che hanno discusso dell’impegno della professione infermieristica a perseguire un linguaggio comune, utile per condividere la documentazione assistenziale.
Perché i linguaggi infermieristici standardizzati (SNLs) permettono una migliore valutazione degli outcome e dell’assistenza, visibili negli Electronic Health Records (EHRs), anche se la loro implementazione è irta di difficoltà ed è tuttora eterogenea nelle varie arene nazionali ed internazionali. Ora, infatti, si sente, più che mai, la necessità di guardare a un’approfondita gamma di evidenze scientifiche – certificate e condivise – e si vuole investire nei sistemi informativi infermieristici, fondamentali per valorizzare il ruolo dell’infermiere, migliorare l’assistenza e affrontare le sfide future.
L’evento si è sviluppato lungo tre sessioni in plenaria, dopo l’introduzione, affidata al presidente OPI Roma, Maurizio Zega, e ai saluti istituzionali di: Dyanne Affonso, presidente onorario Centro di Eccellenza-CECRI; Rosaria Alvaro, presidente SISI; Azzurra Massimi e Marco Di Muzio, Sapienza Università di Roma; Antonello Cocchieri, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; Fabio D’Agostino, Università Unicamillus e Maddalena De Maria, Università UniLink.
“Il linguaggio unico per l’infermiere, all’interno del Piano di assistenza, è uno strumento fondamentale per garantire al cittadino il soddisfacimento dei bisogni di salute. Ma è anche qualcosa che presenta, di volta in volta, il livello di competenze avanzate che hanno gli infermieri – ha spiegato Zega -. Pertanto, per sviluppare la professione infermieristica, anche in funzione delle diverse realtà dei vari Paesi, è necessario condividere lo stesso linguaggio professionale standardizzato, costruire dati e sensibilizzare le istituzioni sui nostri bisogni”. La prima sessione (“La standardizzazione dei linguaggi assistenziali”), moderata dal Presidente e da Alessandro Stievano, Chief Nursing Officer per l’Italia, con la partecipazione di: Gennaro Rocco, direttore scientifico del CECRI (“Gli studi promossi dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica-CECRI, per lo sviluppo della ricerca infermieristica in Italia”); Heather Herdman, CEO NANDA International (“Il linguaggio delle diagnosi infermieristiche-NANDA International); Peter Preziosi, presidente e CEO CGFNS International (“La standardizzazione dei linguaggi infermieristici per la mobilità degli infermieri”) e Fabio D’Agostino, professore associato Università UniCamillus di Roma (con: “Sistema informativo infermieristico, caratteristiche e impatto sugli esiti. Opportunità per trasformare l’assistenza sanitaria in Italia e in Europa”) è stata il preludio alla seconda, interamente occupata dalla tavola rotonda che ha riunito Ministero, Federazione nazionale e Ordine capitolino per parlare de “L’utilizzo di linguaggi standardizzati quali effetti produce nell’assistenza ai pazienti”. Moderata da Gennaro Rocco e Francesco Scerbo, tesoriere OPI di Roma, assieme al presidente Zega, a sottolineare la necessità di sviluppare la formazione infermieristica, oltre che standardizzare le competenze, sono intervenuti: Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione Ministero della Salute; Antonello Cocchieri, ricercatore di Nursing presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; Mariella Mainolfi, direttore generale delle Professioni Sanitarie-Ministero della Salute; Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione nazionale-FNOPI e Gianfranco Sanson, professore associato Università di Trieste.
Terza e ultima sessione, al pomeriggio, con “I progetti di ricerca del Centro di Eccellenza: un contributo per il futuro dell’assistenza”, moderata da Natascia Mazzitelli segretaria dell’OPI di Roma e Alessandro Sili, direttore Professioni Sanitarie e Sociali-Policlinico Tor Vergata, con gli interventi di: Michael Shannon, professore e direttore esecutivo del WHO Collaborating Centre of Nursing and Midwifery del Royal College of Surgeons-Irlanda (con “I Centri di Eccellenza e la promozione della leadership come strumento strategico”); Jacopo Fiorini, ricercatore Policlinico Tor Vergata Roma (con “L’attitudine alla sicurezza, la cultura dell’errore e gli errori nel contesto lavorativo infermieristico: uno studio correlazionale trasversale multicentrico”); Valentina Zeffiro, ricercatrice Università Tor Vergata Roma (con “Diagnosi infermieristiche come misura del benessere nei pazienti cronici”); Noemi Giannetta, professore associato Università UniCamillus di Roma (con “Prevenzione degli errori nella somministrazione dei farmaci tra gli infermieri in terapia intensiva: un’analisi secondaria); Caterina Galletti, professore associato Università Unilink Roma (con “Ridefinire l’infermieristica dalla narrazione dei docenti alla concettualizzazione: il professionista infermiere nell’era post pandemica. Il progetto RINATI”); Michela Piredda, professore associato Università Campus Bio-Medico di Roma (con “Competenze degli infermieri nelle cure spirituali: uno studio multicentrico”); Aurora De Leo, ricercatrice IRCCS IFO Roma (con “Il Telenursing nei Supportive Care Needs dei pazienti con neoplasia polmonare e melanoma candidati alla prima prescrizione di targeted therapies: un trial clinico randomizzato”) e Blerina Duka, presidente Ordine Infermieri e Professioni Sanitarie Albania-UISH (con “L’adozione di linguaggi standardizzati in un Paese emergente: l’Albania”).
Proprio in occasione dell’evento, è stato siglato un accordo tra NANDA International e l’OPI di Roma, firmato dal presidente Maurizio Zega e della professoressa Heather Herdman, per il quale NANDA fornirà un database elettronico gratuito all’Ordine capitolino per un periodo di 12 anni (ovvero, di quattro edizioni).
NANDA-I è attiva dal 2002 nella ricerca, lo sviluppo e perfezionamento di un linguaggio infermieristico standardizzato. Facilita lo sviluppo, il perfezionamento, la diffusione e l’uso di una terminologia diagnostica infermieristica standardizzata, fornendo diagnosi infermieristiche basate sulle prove più avanzate al mondo, da utilizzare nella pratica e per determinare interventi e risultati; contribuisce alla sicurezza del paziente attraverso l’integrazione della terminologia basata sull’evidenza nella pratica clinica e nel processo decisionale clinico.