“Come Appesi ad un filo. I guerrieri della TIN”, più che un semplice libro, è una rilevante testimonianza di vita vissuta attraverso le parole di genitori con bambini in cura nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’ospedale San Camillo Forlanini di Roma.
L’occasione per mettere insieme queste 28 rilevanti storie di dolore e di speranza è stata la Giornata Mondiale della Prematurità, in cui, ogni anno, queste coppie sono state invitate a raccontare la loro storia, per dare sostegno a altri genitori nelle stesse difficili condizioni.
Dalle parole custodite dal personale infermieristico, è nato un testo pubblicato grazie all’intuizione della collega Grazia Cascavilla, infermiera specializzata presso il reparto di TIN del nosocomio capitolino, precedentemente occupata nei reparti di Chirurgia Pediatrica e Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bambino Gesù.
Il filo rosso che lega tutte le storie del libro è la profonda riconoscenza verso il personale sanitario del Reparto di TIN del San Camillo, segno tangibile che l’ospedalità pubblica può ancora essere un’eccellenza e riuscire in un compito arduo: fornire sostegno ai pazienti e ai loro cari.
Si tratta di “cure del cuore”? E sono importanti tanto quanto le cure mediche, sia per i bambini ricoverati che per i loro parenti?
Da molti anni, questa “filosofia” è stata e messa in pratica dai medici e soprattutto dagli infermieri del Reparto, che oggi viene riconosciuto come un’eccellenza nelle cure ai prematuri e nel sostegno alle famiglie.
Inoltre, in questo duro periodo legato al COVID-19, per restare il più possibile vicino alle famiglie, medici e infermieri del San Camillo (arruolati volontariamente) hanno attivato anche un gruppo di “Auto-mutuo-aiuto” che si tiene online una volta a settimana, alla presenza di genitori di ex prematuri, infermiere, psicologi del Reparto TIN.
Fra le altre: “Non c’è un grazie abbastanza sentito per esprimere ciò che proviamo. Vi siete presi cura di noi non solo dal punto di vista professionale, ma con le carezze, le parole, gli sguardi d’incoraggiamento (…) Non avremmo mai pensato che un ospedale potesse somigliare così tanto ad una casa”.
Chi ha affrontato la dura realtà della nascita prematura di un figlio, ricoverato presso la struttura romana, sa che gli infermieri e le infermiere vengono chiamate zii e zie e che spesso i rapporti instaurati all’interno del Reparto durano per anni. Non a caso, sono moltissimi i bambini, che una volta cresciuti, tornano a salutare quella “grande famiglia” e che si commuovono vedendo appese al muro le loro foto, quelle di quando sono nati, assieme a quelle inviate successivamente dai genitori, in occasione dei loro compleanni. Loro, quei piccoli esseri, sono dei veri “guerrieri”, la loro armatura è stata forgiata da abbracci, carezze, coccole e parole di speranza.
Questo libro è stato concepito con l’intento di essere uno strumento di aiuto per chi ogni giorno accompagna e percorre la difficile la strada della Prematurità. Una strada piena di buche e salite, che sembra interminabile, che può essere più o meno lunga, affrontata dai bambini, dai loro genitori e dagli operatori sanitari.
Un libro che non si sarebbe potuto realizzare senza la generosità di persone che hanno aperto il loro cuore, con non poca fatica, condividendo emozioni molto intime. “Il primo sentito ringraziamento va ai genitori che hanno donato le ‘loro storie’ – spiega Cascavilla -. Ma pure alle colleghe che hanno partecipato attivamente alla loro raccolta e a tutta l’equipe della TIN. Insieme, ogni giorno, scriviamo testimonianze meravigliose nel cuore di molte famiglie”.
Disponibile in formato e-book (senza illustrazioni) e cartaceo (con illustrazioni) su Amazon, i ricavati della vendita di questo libro saranno devoluti al Reparto di Terapia Intensiva Neonatale del San Camillo di Roma, per l’acquisto di attrezzature e strumentazioni per la cura, il monitoraggio ed il conforto dei bambini ricoverati.