Calenda incontra OPI Roma. “Un intervento breve ma conteneva molto di ciò che volevamo sentire”

23 Settembre 2021

Comunicato Stampa

Ordine degli Infermieri, incontro con il candidato Carlo Calenda

Il Presidente Maurizio Zega:

“un intervento breve ma conteneva molto di ciò che volevamo sentire”

L’OPI di Roma ha invitato ad un incontro con la propria dirigenza i principali contendenti alla carica di Sindaco di Roma al fine di uno scambio di idee con loro sui diversi aspetti del governo della città che interessano alla professione: l’Ordine, naturalmente, come da sua natura, resta neutrale nella partita elettorale.

Oggi ha avuto luogo il terzo di questi incontri, che ha visto ospite dell’OPI Il Dottor Carlo Calenda. In un breve ma denso intervento, Calenda ha mostrato una chiara consapevolezza dell’urgenza di una sanità proattiva di prossimità come quella indicata dal PNRR, pur senza nascondersi che la creazione di nuove strutture è, nel nostro Paese, sempre a rischio di inutili moltiplicazioni.

Ma soprattutto ha fatto rilevare la necessità di una collaborazione istituzionale anche a costo eventualmente di perdere qualche supposto potere di veto fra Regione e Comune. Il tutto in funzione di una azione pubblica complessivamente più efficace, che è quello che conta. Rivendicando l’ampiezza e la meticolosità del suo programma costituito nel tempo con centinaia di contributi più diversi, ha annunciato fra i suoi propositi una ricognizione/mappatura della situazione dei servizi sociali dipendenti dal Comune in vista appunto della auspicata riforma “sociosanitaria” prevista dal PNRR. E infine ha chiesto all’Ordine di coinvolgersi nel gruppo che studierà i problemi della riforma sanitaria dalla parte comunale.

“Una richiesta che accogliamo ben volentieri, nello spirito di collaborazione istituzionale che è proprio dell’Ordine” – ha commentato il Presidente dell’OPI Maurizio Zega – che ha altresì commentato: abbiamo ascoltato un intervento che conteneva molto di ciò che volevamo sentire. Restiamo peraltro convinti che il ruolo del Sindaco, specie del peso politico proprio del Sindaco di Roma, resti comunque centrale aldilà di ogni dato tecnico e giuridico”.