COMUNICATO STAMPA
“Basta con le affermazioni che denigrano il lavoro e l’impegno degli infermieri.
In riferimento alla vicenda dei tamponi falsi su cui indaga la Procura della Repubblica di Civitavecchia, la stampa nazionale e i media locali continuano a tirare in ballo impropriamente la professione infermieristica.
La vicenda giudiziaria che coinvolge una operatrice sanitaria dell’Ospedale San Paolo e il suo compagno non può essere in alcun modo correlata alla professione infermieristica, tanto più in senso negativo e lesivo dell’immagine pubblica dell’infermiere.
L’identità degli indagati è coperta dal segreto istruttorio e dunque al momento non è possibile verificare se la donna sia un’infermiera o svolga un altro tipo di attività all’interno della struttura ospedaliera. Solo all’esito delle indagini potrà essere definita la posizione dell’indagata e il suo ruolo nel reato contestato.
Se poi si trattasse di un’infermiera e la sua colpevolezza venisse confermata, la donna verrebbe licenziata, come già annunciato dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e sarebbe sottoposta a pesanti sanzioni da parte dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di appartenenza fino alla radiazione.
Questa difficile emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 sta mettendo a dura prova gli infermieri che continuano a difendere la salute della comunità anche mettendo a rischio la propria e a costo di grandi sacrifici. Non meritano di essere additati come furfanti che speculano sulla salute e sulle paure delle persone”.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.